San Giuseppe, prega per noi.

 

Diverse sono le richieste di preghiera che il mondo eleva oggi, mentre sperimenta la sua fragilità dinanzi alla malattia. Quel corpo che pensavamo forte e sano, oggi è provato e depauperato della sua dignità.

Oltre alle innumerevoli morbi che seminano sofferenza ai grandi e ai piccoli, ai ricchi e ai poveri, il Covid-19 sta inginocchiando mezzo mondo. Silenziosamente, in un lasso di pochi giorni, rende solo l’ammalato, conducendolo alla morte.

Dinanzi a tanta sofferenza papa Francesco ha indetto, dall’8 gennaio 2021, un anno dedicato al Custode della Santa Famiglia di Nazareth, San Giuseppe di Nazareth. Egli, nel saper difendere la vita di Maria sua sposa e del pargoletto Gesù, è chiamato ad agire anche in questo tempo del tutto particolare. La Chiesa intera eleva a lui la preghiera, lucrando l’indulgenza plenaria per coloro che, in pericolo di morte e provati dalla sofferenza, sanno rivolgersi a lui.

Il nostro Santuario fa propria questa «preghiera» ed informa che, ogni mercoledì, prima della celebrazione l’Eucarestia della sera (18.30), viene recitato il Rosario di San Giuseppe. È una preghiera semplice, ma quanto mai bella. Essa promuove la fiducia della sua protezione, invitandolo ognuno a ricorrere alla sua protezione. In questo modo i Missionarie e le Missionarie che zelano il Santuario vogliono farsi vicini a chiunque, provato dalla sofferenza, necessita di preghiera.

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